Nell'intervallo capita che ti metta a scrivere senza necessariamente sapere quello che scriverai.
Dopotutto, questo spesso capita anche ai professori...dico di iniziare a scrivere senza sapere bene quello che scriveranno...
A volte nell'intervallo si scrive solo per tenere impegnato il cervello, come se il solo atto di scrivere o leggere sia nobilitante in sè. Ci aiuti a non vanificare i 15 minuti che intercorrono fra il primo ed il secondo tempo di una partita.
A volte nell'intervallo si legge. A volte si legge la prima cosa che passa sotto il naso: forse la pubblicità dei computer, forse l'oroscopo, a volte il quotidiano gratuito che distrattamente ci siamo infilati sotto il braccio correndo in metropolitana; forse lo si fa per sentire che oggi ci si è informati, si è letto un quotidiano...
forse solo per tenere impegnato il cervello ed evitare di farsi rubare i 30 minuti che la vettura ogni giorno impiega da lavoro a casa.
Forse nell'intervallo si scrive e si legge qualunque cosa perchè il nostro psicologo ci ha raccomandato di non fermarci mai a fissare il vuoto,
forse per continuare a sentirci esseri pensanti, intelligenti, umani...
Forse nell'intervallo si legge e si scrive sempre e comunque, sempre e qualunque cosa semplicemente per non continuare a sentirci delle bestie...
E sentire che tutto ha un senso.
Che il mondo in qualche modo gira secondo un ordine razionale.