domenica, gennaio 27, 2008

Il caffé - La Sig.na De Minchis

La Sig.na De Minchis ha 70 anni e vive da sola,
dopo la morte della sorella vive nella sua villa in pieno centro circondata da un personale di servizio di nazionalità molto variegata.
Sollevata da ogni preoccupazione e responsabilità conduce una vita "regolare", frequentando la gente per bene della Milano bene, facendo la sua offerta alla parrocchia che frequenta dall'età di 10 anni e rimproverando i suoi servitori subalterni di non aver mai avuto ambizioni nella vita.

In gioventù non è mai stata corteggiata da qualcuno che fosse adeguato al suo lignaggio e questo potrebbe essere stato il motivo della sua profonda diffidenza nei confronti del sesso maschile.
Mano a mano che il tempo è passato e la sua virtù si è conservata, inviolata da tutti salvo che da sè medesima, dentro di lei ha cominciato a farsi strada l'idea che la sua verginità fosse in realtà un dono che le avrebbe permesso l'entrata a pieno titolo nel regno dei cieli.
Questo pensiero non è stato inizialmente scalfito quella domenica di settembre in cui il vecchio parroco, durante la sua omelia, sentenziava che la verginità conservata senza sacrificio non costituisce virtù, e che il cattolico virtuoso è quello che conosce il piacere del peccato e sceglie, nelle sue azioni, di rinunciarvi.

La De minchis, aveva bisogno di riflettere un pò sulla irrituale dichiarazione del prelato e prima di andare a mangiare i suoi cappelletti al brodo, decide di prendere un caffé nel bar della metropolitana...

1 commento:

mattuoto ha detto...

Don Antonio rulez...

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momo ed io non siamo molto compatibili ma dobbiamo rassegnarci a convivere.